Sulle rive del Giordano, Gesù ci svela il senso della sua missione: adempiere la giustizia divina, che è quella di salvare i peccatori.
Come una stella che sorge, Gesù viene a illuminare tutti i popoli e a rischiarare le notti dell’umanità.
L’anno, che si apre nel segno della Madre di Dio e nostra, ci dice che la chiave della speranza è Maria, e l’antifona della speranza è l’invocazione Santa Madre di Dio.
Oggi la liturgia ci presenta la figura di San Giuseppe.
L’Avvento è un tempo di ribaltamento di prospettive, dove lasciarci stupire dalla grandezza della misericordia di Dio.
Nel Vangelo della Liturgia odierna ascoltiamo una bella promessa che ci introduce nel Tempo di Avvento: «Il Signore vostro verrà»
Osservando Gesù, la nostra idea di re viene ribaltata.
Soltanto il pubblicano si eleva veramente a Dio, perché con umiltà scende nella verità di sé stesso e si presenta così com’è, senza maschere, con le sue povertà.
La fede sostiene ed alimenta la preghiera. La preghiera si nutre e si radica nella fede.
Camminare insieme, senza muri di divisione e coltivare questa nobiltà d’animo tanto gradita a Dio che è la gratitudine.
“Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?”.
L’Eucaristia, presenza reale di Cristo Gesù nel suo Corpo e nel suo Sangue è il centro e il culmine della vita cristiana.