Oggi la liturgia ci presenta la figura di San Giuseppe.
L’Avvento è un tempo di ribaltamento di prospettive, dove lasciarci stupire dalla grandezza della misericordia di Dio.
Nel Vangelo della Liturgia odierna ascoltiamo una bella promessa che ci introduce nel Tempo di Avvento: «Il Signore vostro verrà»
Osservando Gesù, la nostra idea di re viene ribaltata.
Soltanto il pubblicano si eleva veramente a Dio, perché con umiltà scende nella verità di sé stesso e si presenta così com’è, senza maschere, con le sue povertà.
La fede sostiene ed alimenta la preghiera. La preghiera si nutre e si radica nella fede.
Camminare insieme, senza muri di divisione e coltivare questa nobiltà d’animo tanto gradita a Dio che è la gratitudine.
“Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?”.
L’Eucaristia, presenza reale di Cristo Gesù nel suo Corpo e nel suo Sangue è il centro e il culmine della vita cristiana.
Il nostro Dio non è chiuso in se stesso, ma comunione di persone, Dio totalmente aperto verso l’altro in una relazione interpersonale libera e gratificante.
Cinquanta giorni dopo la Risurrezione, viene effuso lo Spirito su Maria e i discepoli riuniti nel cenacolo.
l’Ascensione di Gesù al cielo è un aspetto essenziale del mistero Pasquale.