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L’educazione per lo sviluppo e la legalità

– Le motivazioni – 

– Le modalità – 

– Gli ambiti e i microprogetti –

1. Relazioni significative per una comunità educante 

2. La comunità «sognata» e le comunità reali

3.  L’educazione per la pòlis e la partecipazione  

4. L’educazione per i diritti e la cittadinanza

 

5. L’educazione per lo sviluppo e la legalità

legalità e sviluppoLa ricerca del bene individuale rispetto al bene comune, la connivenza con poteri oscuri e criminali, la vasta area di illegalità diffusa, l’insofferenza per le regole comuni sembrano caratterizzare molti settori dell’attuale vita sociale
e politica.
Nella storia del nostro Paese spesso si è alimentata l’illusione che la legalità fosse un impiccio o un ostacolo per il rapido sviluppo socio-economico. Abbassare il livello di guardia, il rigore e il controllo, concedere condoni e qualche privilegio avrebbe favorito gli investimenti, lo sviluppo d’impresa, l’incremento della domanda. Invece, si è di volta in volta inaugurato un circolo vizioso che ha nutrito un certo malcostume, un’illegalità quotidiana, una tolleranza verso le connivenze politico-mafiose e il malaffare criminale.
In tale contesto, pertanto, educare significa guardare alla legalità come uno degli strumenti indispensabili per un autentico sviluppo.
La legalità non solo come semplice mezzo per ottenere una vita sociale ordinata, ma come percorso di attuazione
dei valori, delle finalità, dei diritti-doveri su cui si basa la nostra comunità nazionale e che costituiscono l’ossatura della
Costituzione italiana.
Lo sviluppo da intendersi non come semplice progresso economico e tecnologico, ma come crescita equilibrata ed «ecosostenibile», nel pieno rispetto della dignità di ciascuno e del bene comune.

Microprogetti di educazione allo sviluppo e alla legalità