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Il volontariato nuoce gravemente al bullismo

L’esperienza di AVIS Nazionale con il progetto “+ volontari – bulli” finanziato dal Ministero della Gioventù

Il volontariato e la solidarietà come antidoto al bullismo e all’emarginazione

 

+ volontari - bulliAVIS Nazionale è impegnata, da sempre, nella sensibilizzazione dei giovani al dono del sangue e alla solidarietà. E da sempre la Scuola, inteso come luogo di formazione della persona, della sua coscienza e della sua sensibilità, come percorso di preparazione alla vita, all’incontro e al dialogo con l’Altro, è uno dei luoghi più vissuti dalla nostra organizzazione. La maggior parte dei giovanissimi che si avvicina alla donazione di sangue lo fa, infatti, proprio grazie al contesto scolastico che le offre l’occasione di conoscere, per poi vivere in prima persona e in maniera consapevole e adulta, un gesto di Altruismo (con la A maiuscola). In questi spazi i volontari dell’AVIS incontrano, ogni giorno, migliaia di giovani con i loro vissuti e le loro storie: alcune solari come i sogni della loro età, altre adombrate da paure, sofferenze e frustrazioni.
Si tratta di traumi che spesso si consumano proprio all’interno delle stesse mura scolastiche e che, oggi sempre più, nascono all’ombra del bullismo.

Il disagio giovanile, nella vita come a scuola, è causa di crescenti manifestazioni di aggressività che spesso arrivano a generare anche fenomeni di bullismo. Se non fermate per tempo, queste manifestazioni portano, inoltre, i giovani a vivere altre e più gravi forme di disordine collettivo e disagio individuale. Il bullismo è, per definizione, una forma di prepotenza di gruppo. C’è chi è bullo, chi è vittima del bullo e chi, per evitare di essere vittima, si unisce al branco. I risultati della prima indagine nazionale sul bullismo, promossa dal Censis nel 2008 in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, evidenziano che il 33% dei ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, è “vittima” di almeno una forma di bullismo, mentre il 45% ne è “spettatore”, in altre parole testimone, diretto o indiretto, dell’esistenza di episodi di prepotenza all’interno delle scuole.

Il progetto “+ Volontari – Bulli” intende intervenire su questo fenomeno per prevenire e combattere il bullismo diffuso tra i giovani delle scuole elementari e medie, individuando gli antidoti a questi comportamenti proprio nel volontariato e nei suoi valori fondanti. Ecco allora che il volontariato a scuola, nel luogo dove i ragazzi trascorrono la maggior parte della loro giornata, può rappresentare una risposta concreta alle richieste dei giovani che stanno cercando un senso più concreto ed autentico per la propria vita e che vivono un disagio. Il laboratorio teatrale è l’occasione per sperimentare e validare questa tesi: il volontariato come antidoto al bullismo.

Questa esperienza ha portato già nello scorso anno scolastico ad un progetto volto a contrastare i fenomeni di bullismo attraverso la sensibilizzazione alla Solidarietà, all’Altruismo e al Volontariato.

La proposta progettuale è stata felicemente accolta dalle Istituzioni che hanno già finanziato interventi nelle scuole elementari e medie della provincia di Milano e di Pisa.

Tali azioni hanno visto prima l’intervento, in forma più diretta, di una psicologa e successivamente l’intervento in affiancamento agli attori che hanno gestito i laboratori di Teatro Sociale.

Tutte le azioni in aula e gli incontri con i genitori sono stati ripresi da un operatore video che, a conclusione degli interventi, ha realizzato alcuni video di sensibilizzazione e di contrasto al bullismo rielaborando i materiali prodotti dai bambini (alcuni spot sono disponibili sul canale YOUTUBE di AVIS Nazionale:

http://www.youtube.com/playlist?list=PLxmkIYv0jm5quR04ZT4Msl2XzdJ0XKOcu&feature=view_all

 Progetti come questi aiutano a sensibilizzare i ragazzi al fenomeno del bullismo, ad esplorare le emozioni sottostanti tale fenomeno e le proprie, alla risoluzione dei conflitti, ad esplorare le competenze relazionali, comunicative, emotive e di problem solving utili a far cessare tale fenomeno. Inoltre ci proponiamo di aprire una discussione, creare un clima di fiducia in cui i ragazzi si sentano sicuri di poter portare anche le proprie esperienze personali e trovare nei compagni e negli adulti un possibile supporto. Stimolare riflessioni, acquisire una maggiore responsabilità delle proprie azioni e promuovere nella comunità il dialogo come strategia per affrontare la conflittualità. I ragazzi sono aiutati a sviluppare le proprie capacità relazionali, le competenze comunicative ed organizzative, la creatività e le life skills idonee per la risoluzione dei conflitti. Si tratta, quindi, di aiutare i ragazzi ad investire le loro risorse in un processo di crescita che li valorizzi e li renda parte attiva dei processi formativi che li coinvolgono all’interno della scuola.

Maggiori informazioni sul www.avis.it.