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L’uomo, la bestia e la virtù

l'uomo la bestia la virtù(di Mimmo Sinagra) Lo spunto di questa mia riflessione è…  l’omonima commedia di Luigi Pirandello. Ma è soltanto il titolo, non il contenuto, che mi suggerisce alcune considerazioni.

Parto dal doppio messaggio del Papa e del Presidente della Repubblica all’anteprima dell’Expo 2015: messaggi estremamente “consonanti”, per nulla scontati o convenzionali, che scuotono le torpide economie dei paesi abbienti e propongono una inversione di tendenza riguardo ai fabbisogni economici delle popolazioni più svantaggiate.
L’uomo: essere solitario o solidale? Egoista o partecipativo? Fa il suo interesse nel perseguire vantaggi individuali, di etnia, di religione, nel chiudersi nella propria “casta”? Immagino la situazione del mondo come quella degli abitanti di una piccola isola di un arcipelago, minacciati da un incendio che li incalza. Degli yacht di lusso sono ormeggiati poco distante dalla costa, delle zattere giacciono sulla riva. E l’attuale comportamento è quello di precipitarsi su queste ultime imbarcazioni, lottando alla morte per trovare posto, eliminando fisicamente i concorrenti. Non si pensa di arrivare agli yacht poco lontani, pretendendo un “passaggio” dai ricchi proprietari, e di unire le forze per costruire in fretta altre zattere per far posto a tutti. Questo denunzia il Papa, questo sollecita il Presidente: una nuova visione del mondo e della storia, che induca alla solidarietà e alla partecipazione, una nuova “interpellanza”, che diventi giusta pretesa, dei “popoli della fame nei confronti dei popoli dell’opulenza” (cfr. Populorum Progressio di Paolo VI), adesso che anche nel contesto dei popoli dell’opulenza si aprono drammatiche “sacche” di povertà.
La “bestia”: è proprio ciò che impedisce la giusta visione e la conseguente azione. La identifico nella “paura”, e in tutti coloro che la agitano, facendo leva sulla diffidenza nei confronti del diverso, della “concorrenza”, della competizione. Altra “bestia” è l’ignoranza, ed ancora la superficialità. Tutte armi, ad esempio, di coloro che, come i leghisti in Italia, Alba Dorata in Grecia, cercano consensi soprattutto fra coloro cui più di tutti sono sottratte risorse.
La virtù, anzi “le” virtù: da quanto detto non possono che essere il coraggio, la cultura, la solidarietà, lo studio dei problemi, non di facile soluzione, la ricerca di vie e soluzioni nuove. “Il potere all’immaginazione”, era uno dei “mantra” del ’68; non possiamo curare nuove malattie con vecchi farmaci, nuove condizioni sociali con ricette di un’economia tradizionale, che continui a privilegiare gli stessi interessi.
Da cristiani e da cittadini, si ricominci a considerare “peccati” la riscossione di una pensione d’oro o la pubblicazione di un falso in bilancio, la partecipazione “fantasma” ad una commissione comunale o la mancata utilizzazione di risorse già investite: di questi, almeno, si ha un immediato riscontro nel Vangelo.