Skip to content Skip to footer

Cattolici

Colonnato San Pietrodi Mimmo Sinagra –

“Cattolico” è una bellissima parola. La definizione “cattolico medio” la svilisce e la offende. Non c’è nulla di “medio” in essa. È una parola che dà espansione, che non rinchiude, che apre.
Ma andiamo con ordine. La Chiesa si definì “cattolica” alle sue origini proprio perché non voleva restare prigioniera di uno stretto ambito di tempo e di luogo, per espandere universalmente il messaggio evangelico. Fu nel corso della storia successiva che si cominciò a definire come “cattolica” la comunità dei seguaci del Papa di Roma: la progressiva parcellizzazione delle chiese cristiane, soprattutto dopo la riforma protestante, rese l’aggettivo “cattolico”, inizialmente col suo significato etimologico di “universale”, indicante invece una specifica porzione di cristiani. La Chiesa cristiana cattolica ebbe indubbiamente il merito storico e teologico di mantenere ben ferma la tradizione del messaggio evangelico e l’unità della gran parte dei fedeli cristiani; ma insita in questa “settorializzazione” si nascondevano ben altre pulsioni: all’egemonia temporale, alle mire espansionistiche territoriali e di potere, ad una conservazione della dottrina che, esasperata, portava alla Santa Inquisizione e ai roghi. Si volle (e si vuole ancora) confinare Dio in una Chiesa, si volle identificare il volere di Dio con le proprie ragioni. “Cattolico” diventò allora la definizione di un’appartenenza, piuttosto che il significato iniziale dell’apertura al mondo. E in quest’appartenenza c’è chi vuole trovare addirittura una “quiescenza appagata”, come Messori nella definizione di “cattolico medio”, di cui non si devono turbare i sonni.
“Dio non è cattolico” diceva il cardinale Martini, ripete a Scalfari Papa Francesco. Sì, Dio non è cattolico quando lo si fa guidare armate, quando lo si rinchiude in fortezze, quando se ne fa il custode di una dottrina e di una morale che separa. Papa Francesco lo vuole invece annunziare come cattolico, e sta lavorando perché lo diventi, quando lo fa riconoscere con il respiro universale del Padre misericordioso di tutti gli uomini.

 

 Francesco tra i lupiPer approfondire:

«La pagliuzza nell’occhio del papa»,  di Luigi Alici

«A Vittorio Messori, risposta all’articolo sul Corsera del 24/12/2014», di Paolo Merlo

«Attacco al papa: Vergogna, “Per amore non tacerò”, di Nandino Capovilla

«Tra i lupi – Il papa e i suoi avversari», di Lucia Comparato