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Custodire: il percorso del Mieac 2023/2024

CUSTODIRE

Il percorso del Mieac nell’anno associativo 2023/2024

Dal Documento Congressuale 2021/204 – Terzo anno: Custodire

«Siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella Natura; custodi dell’altro e dell’ambiente. Non lasciamo che segni di morte e distruzione accompagnino il cammino di questo nostro mondo! […] Sia chiaro che la vocazione del custodire non riguarda solo noi cristiani: essa ha una dimensione superiore e a priori, che è semplicemente umana e riguarda tutti. Parliamo della custodia dell’intero creato, della bellezza del creato, così come è scritto nel libro della Genesi e come ci ha mostrato San Francesco d’Assisi: essa signi¬fica avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo; signi¬fica quindi custodire la gente, aver cura di tutti, di ogni persona, con amore – specialmente dei bambini, dei vecchi e di coloro che sono più fragili e spesso sono alla periferia del nostro cuore. È aver cura l’uno dell’altro in famiglia e tra amici: gli amici e i coniugi si custodiscono reciprocamente, e come genitori si prendono cura dei loro ¬figli e dei ¬figli degli amici, e col tempo i ¬figli diventano custodi dei genitori… L’amicizia è un reciproco custodirsi, nel rispetto e nella volontà di bene… In conclusione, tutto è affidato alla custodia dell’uomo ed è una responsabilità che riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!».

(PAPA FRANCESCO, Omelia per l’inizio del Ministero Petrino, Roma 19 marzo 2013).

Il terzo anno dell’itinerario associativo si orienta verso il senso profondo del custodire, come momento fondamentale di responsabilità verso ciò che di prezioso abbiamo ricevuto in dono, dentro e fuori di noi.

Nello spirito di un’attenzione costante alla protezione e alla cura, ci impegniamo a:
1. predisporre percorsi per formare adulti responsabili che sappiano coltivare e custodire l’Essenziale della vita. Coinvolgerci e coinvolgere insieme a noi i protagonisti di situazioni di criticità e i portatori di fragilità, nei territori e negli ambienti nei quali essi, e noi con loro, si trovano a vivere e operare, creando, così, una rete di relazioni signi¬ficative di tutela e accompagnamento reciproco;
2. riscoprire e proteggere i legami che si intrecciano tra le singole persone, le varie età della vita e con il territorio inteso come luogo antropologico di storia, cultura e relazioni;
3. attivare e progettare percorsi ed eventi che promuovano la relazione intergenerazionale in un profi¬cuo interscambio di esperienza e consapevolezza orientati alla costruzione di una prospettiva migliore di vita;
4. predisporre itinerari e nuove modalità di collaborazione che favoriscano l’impegno per una ecologia integrale, nella quale la custodia per il creato diventa impegno per la custodia di tutto l’uomo e di ogni uomo;
5. formare e formarsi come educatori che sappiano coltivare e custodire l’equilibrio interiore dell’essere umano, promuovendo lo sviluppo e la relazione fra mente, cuore, istinto e il raggiungimento dell’armonia spirituale e del benessere interiore, strettamente legato al benessere e alla felicità di ogni uomo e di ogni creatura;
6. riscoprire e riconoscere il senso profondo del Bene Comune, prendendosi cura gli uni degli altri, sviluppando conoscenze e competenze per poter trasmettere e consegnare, alle nuove generazioni e al mondo che verrà, la visione e l’immagine di una umanità rigenerata.

IL PERCORSO DEL MIEAC 2023 – 2024

Custodire

Il Documento Congressuale, sopra riportato, indica il verbo Custodire quale tema guida del terzo anno del corrente triennio associativo, declinandolo in modo sintetico, con parole che ci invitano con particolare forza alla concretezza, proprio perché il tema della custodia si articola in più ambiti e chiede di incarnarsi nelle nostre esistenze di educatori ed educatrici, nel nostro stile e nel metodo stesso con cui operiamo. Dobbiamo quindi chiederci innanzitutto cosa può voler dire per noi, oggi, qui, in questo contesto storico e sociale, custodire, e quali azioni concrete ci ispiri questa parola chiave della nostra attività associativa.
Il vocabolo “custodire” potrebbe suggerirci un atteggiamento di difesa, che potrebbe associarsi ad uno spirito di possesso e di chiusura entro confini e recinti. La custodia diverrebbe sinonimo di uno stare sulla difensiva proteggendo il già detto e il già fatto; ciò comporterebbe una posizione statica, non certo educativa, non volta alla promozione di tutto ciò che è crescita e sviluppo della persona. Non è questa la custodia che il MIEAC ci chiede di attuare e che, a dire la verità, non sarebbe neppure coerente con lo spirito del Vangelo e con quanto ci ricorda il Santo Padre quando ci invita ad essere Chiesa in uscita, che non ripete staticamente il già fatto e il già detto.
Se la custodia consiste invece per noi educatori nel riconoscimento di un valore da trasmettere in modo dinamico e innovativo, di un patrimonio da comunicare nello spirito più che nella lettera, nella sostanza più che nelle forme esteriori, allora la custodia del valore della persona umana, dell’ambiente, della nostra memoria storica, delle ricchezze di un territorio, diviene azione educativa che stimola la crescita e lo sviluppo.
Custodisco davvero ciò a cui so dare valore, a cui aggiungo altra ricchezza, come sulle solide fondamenta di un edificio si possono costruire vari piani: più profonde saranno le fondamenta più alto potrà essere l’edificio educativo.
L’educazione alla custodia passa attraverso la conoscenza: custodisco ciò che conosco e amo veramente ciò che conosco fino in fondo. Amore e conoscenza sono due termini che si completano a vicenda e sono quasi compenetrati l’uno nell’altro. Quindi custodisco ciò che amo e ciò di cui fino in fondo comprendo l’importanza. Di quel che non conosco, non capisco il senso, né troverò motivi per custodirlo.
Il motivo per impegnarci nel valore della custodia, ad ampio raggio e con concretezza, risiede nel fatto che questo mi rende più umano e tutto quello che è autenticamente umano io custodisco, per svilupparlo e farlo fruttificare.
Pensiamo quindi a educare al valore della custodia per includere ed accrescere, non per escludere e costruire barriere che separino da “altri” che non sono identici a noi.
Custodire, oggi, nella società dell’usa e getta, è inoltre diventato importante e per certi aspetti necessario.
Chiediamoci allora quali realtà custodire in spirito di donazione, lungo quali percorsi educare ad uno spirito di custodia. Ecco alcuni suggerimenti, alla luce degli orientamenti indicati nel Documento Congressuale:
1. Educare a custodire il messaggio del Vangelo, che non ci è stato insegnato una volta per tutte, ma va riscoperto, arricchito, fatto crescere con noi. Ed è oggi particolarmente importante custodire e valorizzare la fede in Cristo soprattutto quando è debole ed incerta, – ed è ciò che avviene sempre più frequentemente nella società in cui viviamo -, quando la fede è fioca e quasi spenta, ridotta a pochi elementi, piatta, formale, tiepida se non fredda.
2. Educare a custodire l’amore per il dialogo e per lo scambio fraterno nella società, nelle famiglie, nelle relazioni umane.
3. Educare a custodire la propria vocazione, le proprie scelte di vita valorizzandole, apprezzandole, cogliendone le potenzialità, al di là delle delusioni o del gelo da cui talvolta ci si sente circondati; salvaguardandole dal rischio che si possano spegnere sotto il peso di ferite che non si rimarginano, di dolori che non si riesce a superare, o del tempo che sbiadisce i ricordi e raffredda i sentimenti.
4. Educare a custodire la vita di tutti, soprattutto di coloro che sono rifiutati perché migranti, stranieri, scartati, estranei, malati, scomodi, ingombranti, e a prendersi cura delle nuove generazioni e delle età più “fragili”.
5. Educare a custodire il valore del bene comune, della responsabilità verso l’ambiente, i beni delle arti figurative e di tutte le espressioni culturali.
6. Educare a custodire e sviluppare l’umano in tempi in cui sono sempre più presenti i rischi di deumanizzazione e disumanizzazione.
7. Educare a custodire il senso pieno e autentico di parole come
Libertà, affinché possiamo difenderla dai frequenti e surrettizi tentativi di edulcorarla, sofisticarla, falsificarla.
– Democrazia, affinché possiamo fare scoprire quella autentica in un tempo, qual è il nostro, in cui tendiamo a confonderla con forme di repubblica oligarchica o plutocratica, sotto l’azione di messaggi non sempre espliciti che intendono rendere accettabili, perché più agili ed efficienti, forme istituzionali che semplificano la struttura di governo e in realtà la rendono più autoritaria, omologante e inumana.
Pace, affinché dallo stile di vita quotidiano nei luoghi di lavoro e in famiglia, così come nelle scelte politiche e sociali, rieduchiamo alla bellezza della pace che è sviluppo, crescita, progresso, benessere.
Lavoro, collaborando con quanti lo promuovono, lo custodiscono, si impegnano perché tenda allo sviluppo integrale della persona umana e ne rispetti la dignità.
8. Educare a custodire radici, a custodire la memoria storica di un popolo, per condividerla con altri, accogliendo e valorizzando contemporaneamente quanto altri – altre culture, altre esperienze – ci trasmettono. Ciò può comportare, ad esempio, l’educazione alla riscoperta di ricorrenze civili come il 25 aprile o il 2 giugno, per custodire la memoria dell’itinerario che condusse dalla liberazione dal fascismo alla nascita della repubblica italiana, fino all’entrata in vigore della Costituzione. A nessuno sfugge l’importanza di rieducare a custodire la memoria di ciò che fu realmente il fascismo, con la consapevolezza di ciò che può essere ancora oggi il neofascismo, che della sua origine storicamente lontana possiede tutto il codice genetico con una fenomenologia opportunamente rinnovata e resa forse più accettabile perché più sofisticata.
9. Educare o rieducare a custodire il valore della partecipazione alla vita politica, a cominciare dalle stesse convocazioni elettorali, occasioni e appuntamenti da vivere con serietà e fiducia, a cui rieducarsi e rieducare, perché non vadano perdute le conquiste del dopoguerra, da custodire con amore e speranza.
10. Educare a custodire i valori della Costituzione italiana. A questo proposito, va precisato che ciò che si conosce si ama e ciò che si ama si è portati a custodire: non limitiamoci a guardare il testo della Costituzione dall’esterno, ma educhiamo a comprendere quanto sia costato il testo costituzionale a chi lo ha elaborato, educhiamo a conoscerne la storia, le domande a cui ha dato risposta, i protagonisti dell’Assemblea costituente.
Altri ambiti di impegno si potrebbero aggiungere, ma bastino solo questi brevi cenni: ai singoli aderenti e ai gruppi del Mieac il compito di svilupparli e incarnarli nel vissuto concreto degli ambienti di vita e dei territori.

LE TAPPE DELL’ITINERARIO ASSOCIATIVO

Settembre 2023

I gruppi avviano l’itinerario associativo con la verifica e la progettazione del cammino formativo e di servizio, avvalendosi della seguente supporto:

Verifica
Abbiamo percorso due terzi del cammino triennale, ritmato dal Documento del X Congresso: “Educare è rigenerare”
Il 2021/2022 ci ha visti impegnati sul tema del “Guardare Oltre”
Il 2022/2023 è stata la volta del “Condividere”.
Dal settembre del 2023 al Dicembre del 2024 ci guiderà il verbo “Custodire”

La verifica vuole essere una possibilità per i singoli e per i gruppi di ripercorrere il cammino svolto nei primi due anni del triennio alla luce di tre fuochi:
l’impegno per una nuova relazionalità – l’impegno sul versante politico ed economico – l’impegno per la sostenibilità del pianeta
Chiediamoci, pertanto, negli anni del “Guardare oltre” e del “Condividere”, come singoli e come gruppi è stata avviata una riflessione e realizzata qualche iniziativa sul tema di una nuova relazionalità (fratellanza – disarmo della comunicazione)? Sul tema dell’impegno politico e/o economico? Sul tema dell’impegno per la sostenibilità del pianeta?

Progettazione
I gruppi si attivano per passare dal “Guardare oltre” e dal “Condividere” al “Custodire”, sempre alla luce dei tre fuochi: l’impegno per una nuova relazionalità – l’impegno sul versante politico ed economico – l’impegno per la sostenibilità del pianeta.
Siamo chiamati, pertanto, a progettare tre possibli percorsi educativi:
1 – per una nuova relazionalità, tenendo presente l’impegno N° 2, indicato dal Documento Congressuale per il terzo anno associativo: CUSTODIRE:
“Riscoprire e proteggere i legami che si intrecciano tra le singole persone, le varie età della vita e con il territorio inteso come luogo antropologico di storia, cultura e relazioni”;
2 – sul versante dell’impegno politico e/o economico, tenendo presente l’impegno N° 6, indicato dal Documento Congressuale per il terzo anno associativo: CUSTODIRE:
“Riscoprire e riconoscere il senso profondo del Bene Comune, prendendosi cura gli uni degli altri, sviluppando conoscenze e competenze per poter trasmettere e consegnare, alle nuove generazioni e al mondo che verrà, la visione e l’immagine di una umanità rigenerata”;
3 – sul versante dell’impegno per la sostenibilità del pianeta, tenendo presente l’impegno N° 4, indicato dal Documento Congressuale per il terzo anno associativo: CUSTODIRE:
“Predisporre itinerari e nuove modalità di collaborazione che favoriscano l’impegno per una ecologia integrale, nella quale la custodia per il creato diventa impegno per la custodia di tutto l’uomo e di ogni uomo”.

Ottobre 2023

In questo mese i gruppi preparano e mettono in campo la Settimana dell’Educazione (23/29 ottobre) e la “Festa di Gesù Maestro e Educatore” (29 ottobre).

La Settimana dell’Educazione è un tempo di particolare sensibilizzazione della comunità ecclesiale e civile sulla centralità dell’educazione per gli adulti e le nuove generazioni. Vuole essere anche un modo per far conoscere il Mieac e le attività formative e di servizio sul versante educativo.

La “Festa di Gesù Maestro e Educatore” è un’occasione privilegiata di preghiera (Celebrazione pag. 17) perché gli educatori, a qualunque titolo, guardino a Gesù quale modello per ricevere da Lui luce e forza, accogliere la Sua Parola e svolgere il servizio educativo coerentemente al Suo Vangelo.

Novembre 2023 – giugno 2024

Celebrata la Festa di Gesù Maestro e Educatore, i gruppi avviano il loro percorso formativo e di servizio predisposto nel mese di settembre, partecipano alle attività nazionali riportate nel calendario a pag. 15 e curano con molta attenzione l’adesione al Mieac, secondo le note riportate a pag. 52.
La Giornata dell’adesione al Mieac è prevista per giorno 23 gennaio 2024. I gruppi e i singoli aderenti si incontreranno idealmente per rinnovare nella preghiera (Vedi pag. 23) il proprio “si” all’impegno educativo.

CALENDARIO ATTIVITÀ NAZIONALI MIEAC NELL’ANNO ASSOCIATIVO 2023/2024

2023
• 19 settembre – ore 18.30/19.45 – piattaforma GoogleMeet: Comitato presidenti allargato agli assistenti diocesani: Presentazione del programma e del sussidio nazionale.
• 23/29 ottobre: Settimana dell’Educazione.
• 29 ottobre – “Festa di Gesù maestro e educatore”.
• 21 novembre – ore 18.30/19.45 – piattaforma GoogleMeet: Incontro di studio su “Custodire i legami tra le persone, le varie età della vita per autentiche relazioni di comunità”.
• ? novembre – piattaforma GoogleMeet: Incontro degli assistenti diocesani.

2024
• 23 gennaio: “Giornata dell’adesione”.
• 20 febbraio: – ore 18.30/19.45 – piattaforma Google Meet: Incontro di studio su “Custodi dell’altro e dell’ambiente: l’impegno per una ecologia integrale”.
• 19 marzo: – ore 18.30/19.45 – piattaforma Google Meet: Incontro di studio su “Custodire il valore della partecipazione alla vita politica”.
• 25-28 aprile – Assemblea Nazionale Aci
• 2 maggio: – ore 18.30/19.45 – piattaforma Google Meet: Presentazione dell’iter congressuale (Il Congresso nazionale triennale si terrà dal 31 ottobre al 3 novembre 2024 a Fiuggi).
• 4 giugno: – ore 18.30/19.45 – piattaforma Google Meet: Presentazione della Bozza del Documento Congressuale.

Incontro di preghiera per la Solennità di Gesù Maestro

Preghiera per la consegna delle tessere di adesione al Mieac

Celebrazione in preparazione al Natale

Incontro di preghiera per la Quaresima

Celebrazione per la Pasqua

Veglia di Pentecoste

Note tecniche per le adesioni al Mieac