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Rete e legami:  un percorso promosso dal gruppo Mieac di Ostia

legami(Vincenzo Guida) «Legàmi» è una Rete di soggetti sociali del territorio (organizzazioni, associazioni, gruppi…) nata dall’idea di costruire insieme un percorso circolare tra territorio e Costituzione Italiana. Dopo un lavoro di condivisione ed esplicitazione degli intenti, obiettivi, metodologie, oggi si propone come soggetto permanente ed aperto all’adesione delle organizzazioni che, condividendone lo spirito e le finalità, ad essa vorranno unirsi.
Diverse sono le motivazioni e gli stimoli che ci hanno portato sulla stessa strada, ma per tutti, sicuramente, è presente il desiderio, la voglia, direi la necessità di essere vicini e prossimi alla realtà e alla società che viviamo e che ci circonda, una forte tensione data dall’interesse comune per l’uomo. Il territorio ove l’esperienza è nata è per certi aspetti la perfetta cartina di tornasole della società moderna; svariate sono le sollecitazioni e le possibili riflessioni sul cosa significhi, a volte con fatica, vivere davvero “insieme”. Famiglie, giovani, anziani, bambini, immigrati, territorio, disoccupazione sono storie e realtà vive e presenti, che spesso, in maniera singolare e unica, si mostrano, e ci sono vicine, con diverse sfaccettature, con le loro diverse necessità e richiesta di risposte. Tutta questa “vita”che ci circonda rende impossibile il rimanere fermi, inerti, incerti e pertanto, ecco la scelta di intraprendere un nuovo percorso insieme. Da questo osservatorio privilegiato abbiamo cominciato ad esaminare quali tra gli spunti emersi, fossero quelli che meritassero da subito un approfondimento. Le riflessioni ci hanno portato ad una valutazione nuova delle realtà presenti sul territorio; ossia, abbiamo riflettuto sul fatto che le maggiori difficoltà e paure percepite paiono essere tutte figlie del modello di società oggi diffuso nel nostro Paese. Una società, un tessuto civile, una vita politica che, benché dovrebbe affondare le sue radici nella principale Carta dei diritti e doveri, la Costituzione, troppo spesso non “vive” né si “nutre” di quelle promesse, degli impegni, della visione del vivere in comune che la stessa Carta sublima nei suoi articoli. Certo, non sta a noi affrontare temi tecnici o giurisprudenziali, ma ci è sembrato utile verificare, fra di noi, sul territorio, e poi insieme ad altri, da cittadini, quale sia, oggi, lo stato di salute della Carta Costituzionale attraverso la sua lettura, addirittura direi “interpellandola”, in modo da far emergere domande, dubbi, eventuali nuove aspettative. Partiti da questo punto, abbiamo cominciato anche ad interrogarci su quale fosse il metodo più adatto per affrontare la questione e, nello spirito del Mieac, abbiamo cercato da subito di metterci in contatto, con l’intento di costituire una rete, con tutte quelle realtà associative che già, con finalità obiettivi ed esperienze dirette, lavorano sul territorio sui temi vicini all’uomo, al cittadino, al rispetto dei diritti/doveri sanciti dalla Costituzione. Abbiamo quindi preso contatti con alcune significative realtà con le quali, da pari, abbiamo cercato innanzitutto il modo di condividere questa esperienza, creando una sorta di laboratorio. Ci è sembrato imprescindibile, infatti, il metodo con cui procedere, e tutte le scelte fatte o da fare sono e saranno sempre condivise.
Nessuno di noi, pur venendo da esperienze e a volte da competenze alte, ricche, fruttuose, ha assunto atteggiamenti prevaricatori e ciascuno (persona od organizzazione), nel più profondo spirito di servizio, ha messo in comune il suo piccolo tesoro fatto di storie, progetti, iniziative, volti, incontri… Ha preso corpo, così, un lavoro di ricerca dei temi, dei metodi, degli errori da evitare e delle ricchezze da far emergere. L’attività proposta dalla rete – pur tenendosi aperta ad opportunità flessibili provenienti dai diversi soggetti presenti – prevede ad oggi il seguente percorso: si parte da un incontro introduttivo (filmati, dibattito, testimonianze) che possa ricostruire il quadro storico di riferimento della Costituzione. Successivamente vengono articolati tre percorsi su altrettanti nuclei tematici (Lavoro, Scuola, Diritti di cittadinanza e integrazione) che sono apparsi espressione di diritti fondamentali della società civile. Ogni percorso prevede tre incontri: il primo di impronta partecipativa, con testimonianze ed esperienze a confronto; il secondo più specialistico, di approfondimento, organizzato attorno all’intervento di un esperto; il terzo, di dibattito e proposta, con la partecipazione di amministratori locali, chiamati in causa sulle problematiche evidenziate per ciascuno dei temi. Compito del nostro gruppo è e sarà anche quello di suscitare nelle persone delle tensioni positive: la nostra aspirazione è interrogare i cittadini, capirne il disagio e insieme, sui temi che la realtà maggiormente suggerisce, cercare le risposte – ma soprattutto tenere in piedi le domande. Il riferimento al Vangelo fa da sfondo e da orizzonte al nostro contributo al lavoro della rete: un riferimento all’umano più autentico, una ricchezza e mai un ostacolo alla condivisione con prospettive diverse dalla nostra, ma disposte a mettersi in gioco per pensare e progettare una società più giusta, a misura di donne e uomini. Chiunque potrà aderire e contribuire a questo progetto (siamo aperti e ci proponiamo ad altri soggetti attraverso una dichiarazione di intenti), secondo disponibilità e interessi diversi, ma, tutti, sicuramente per un obiettivo comune e condiviso, il mettere al centro la passione per l’uomo. A mano a mano condivideremo i frutti di questa esperienza che renderà tutti più ricchi e consapevoli. Portiamo con noi la visione per cui, sempre nuovamente, occorre «uscire dalle mura», cercando tra gli uomini i “minori”, gli “ultimi”, tutti coloro il cui sguardo riveli, come e più di altri, l’immagine di Cristo.