Se uccidere significa distruggere, sopprimere, eliminare qualcuno, allora non uccidere vorrà dire curare, valorizzare, includere. E anche perdonare.
Non sentitevi a posto quando non fate il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto.
Quello pasquale è un tempo per chiedere gioia. Quella gioia che viene dallo Spirito Santo, che dà lo Spirito Santo; la gioia dell’obbedienza pasquale, la gioia della testimonianza pasquale e la gioia della concretezza pasquale
Un cristiano, se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da Lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatore – perché tutti lo siamo – non può più essere corrotto.
Questa realtà non è cambiata con il tempo, anzi, l’impegno si è rafforzato in considerazione delle condizioni disumane in cui versano milioni di fratelli e sorelle migranti e rifugiati in diverse parti del mondo.
Mercoledì delle ceneri – Omelia del Santo Padre Francesco.
La corruzione, un processo mortale che nutre la cultura della morte.
Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca (cfr Mt 25,35.43)
Tre punti di riflessione e di impegno: la cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica.
Il Natale ci richiama al segno del Bambino, e a riconoscerlo nei volti dei bambini, specialmente di quelli per i quali, come per Gesù, «non c’è posto nell’alloggio» (Lc 2,7).
L’antropologia è l’orizzonte di autocomprensione in cui tutti ci muoviamo e determina anche la nostra concezione del mondo e le scelte esistenziali ed etiche.
Papa Francesco all’Udienza generale di mercoledì, 20 settembre 2017.
