“Una grammatica della prossimità: dodici verbi per fare della vicinanza una pratica quotidiana: vedere, ascoltare, chinarsi, toccare, fermarsi, condividere, accompagnare, intercedere, denunciare, costruire, restituire, celebrare. Ogni verbo è un seme. Vedere rifiuta l’indifferenza; ascoltare apre spazio alla parola e al silenzio; chinarsi sceglie l’umiltà; toccare assume il rischio della cura; fermarsi rompe la tirannia dell’urgenza; condividere trasforma il poco in abbondanza; accompagnare cammina senza sostituirsi; intercedere porta i nomi davanti a Dio; denunciare chiama per nome l’ingiustizia; costruire tesse opere che durano; restituire ridà parola e dignità; celebrare custodisce la gioia dei germogli. L’agire, ricorda Arendt, è sempre plurale: ogni gesto di vicinanza ricostruisce la polis”.
(Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio e Vice presidente della CEI)

