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Utopie concrete

Utopie concrete

Dieci esperienze di profezia sociale e resilienza

Utopie concrete è un libro curato da Antonella Fucecchi e Lura Maria Pesta che racconta dieci esperienze associative di profezia sociale e resilienza che dimostrano come quel “principio-speranza” di cui parlava Ernst Bloch all’inizio del XX secolo sia profondamente innervato nei gangli vitali della comunità umana.

Le dieci realtà che vengono presentate trovano sempre la loro origine in uomini e donne che in nome della fedeltà ai diritti, ai valori e agli ideali della dignità e della civiltà universale non si rassegnano davanti alle ingiustizie, alle violenze e alle povertà ma reagiscono con il coraggio della profezia, osando il futuro e dando vita alla cultura della resilienza, dell’anticonformismo e dell’alternativa possibile.

Nel testo vengono ricostruite le storie di movimenti e realtà associative, più o meno note, come la Comunità di S. Egidio, Survival International, Sermig di Torino, Grameen Bank, Economia di comunione, Medici senza Frontiere, Botteghe della solidarietà, Comunità dell’Arca, Movimento Quarto Mondo, Libera (contro tutte le mafie).

Come ognuno può constatare, sono tutte esperienze contrassegnate da potenzialità ancora inespresse ma anche da inevitabili limiti dovuti al contesto storico.

Ciò che si evince dalle loro esperienze è che senza il pensiero divergente e la capacità di immaginazione sociale di grandi testimoni come Chiara Lubich e Luigi Ciotti, Ernesto Olivero e Andrea Riccardi, Jean Vanier e Mohammed Junus…) tali movimenti, esperienze, comunità e realtà sperimentali e innovative non sarebbero mai nate e non si sarebbero diffuse come “lievito” nella società italiana e internazionale.

La lezione etica e sociale che si ricava dalla lettura di queste dieci esperienze è che la vitalità del volontariato e del terzo settore, presenti nel tessuto sociale con il loro spirito di gratuità, di solidarietà e di cooperazione  hanno la forza di arginare il sopravvento del profitto, della competitività e degli egoismi sociali, ma per fare questo hanno bisogno di quei pionieri che hanno l’energia creativa e la forza d’animo, l’impulso vitale e il potere immaginativo per accendere gli spiriti di tanti, di risvegliare le coscienze sopite e di rimettere in cammino chi era seduto o si era lasciato cadere.