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Le tentazioni

I Domenica di Quaresima – Anno C

Le tentazioni

Vangelo: Lc 4,1-13 

le tentazioni «1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».
5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».
9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui;
10 sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti custodiscano
11e anche:
Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

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Nella vita tutti siamo chiamati a scegliere. Credenti o no, uomini o donne, giovani o adulti tutti noi facciamo i conti continuamente con le scelte che la vita ci pone. Parafrasando una frase del grande Edoardo, possiamo dire: “Le scelte, nella vita, non finiscono mai”. E’ proprio così, le scelte non finiscono mai, perché quando ci sembra di aver fatto quelle grandi, quelle definitive che servono per la vita, se ne presentano tante altre, quasi quotidianamente, che a volte rimettono in discussione quelle precedenti.

Il punto è che ci sono scelte che aiutano a realizzare progetti e sogni, spesso tutte in salita, faticose, a volte dolorose. E altre, di solito,  affascinanti, tutte in discesa, ma che tentano di ridurre, limitare, tarpare le ali.

Il Vangelo di questa I domenica di Quaresima ci parla delle tentazioni  sperimentate da Gesù nel deserto. Giustamente noi ne prendiamo le distanze, quasi ci scandalizziamo che Satana abbia osato tentare il Figlio di Dio; all’ascolto del brano, prendiamo le difese di Gesù dimenticandoci che siamo tutti tentatori di Dio: chiediamo, pretendiamo, a volte anche minacciamo, quando non otteniamo.

Ciò che più scandalizza, nel nostro rapporto con Dio, è che non cerchiamo il suo amore, la sua misericordia, il suo regno. Quando è Lui a chiedere qualcosa a noi ci nascondiamo dietro i nostri egoismi: non ho tempo, non sono cose che mi riguardano, io cosa c’entro? 

Come Gesù ogni giorno siamo tentati: vogliamo essere diversi, desideriamo avere potere sugli altri, fare carriera, avere visibilità. E’ questo il messaggio che Luca ci consegna nel brano di questa domenica: nessuno è esente dalle tentazioni! Nessuno può evitarle o sorvolarle: le tentazioni si affrontano, si confrontano con la parola di Dio, si mettono in parallelo con gli insegnamenti di Cristo. Le tentazioni bisogna avere il coraggio di guardarle in faccia, ci spingono a verificare se la nostra fede è sincera; per affrontarle bisogna mettersi in atteggiamento di preghiera e chiedere a Dio la forza per superarle.

 «Di’ a questa pietra che diventi pane» (Lc 4,3.)

Non di solo pane vive l’uomo… è la Sua risposta. In Gesù si è innescata la prima riflessione, il primo confronto con la parola di Dio. Il pane è buono, necessario, è uno dei bisogni primari dell’uomo, ma più buona è la parola di Dio. Il pane conta, pensa Gesù, ma ci sono altre cose necessarie: il rapporto vero con gli altri, gli affetti, i valori, la presenza di Dio in noi. L’uomo vive perché Dio gli ha soffiato il suo Spirito; vive della Sua parola. L’uomo ha bisogno di Dio, allo stesso modo del pane. Tutto ciò che siamo, che abbiamo, ciò che ci circonda viene dalla Sua parola. L’uomo stesso viene dalla parola di Dio; peccato che lo stiamo dimenticando.

 «Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo» (Lc 4,7.)

Passa dalla mia parte, accogli la mia logica di potere, di successo e tutto sarà tuo. Se tu mi dai, io ti do, perché la vita funziona come un grande mercato, ciò che va avanti è la legge del potere, del profitto a tutti i costi. Lascia stare la logica di Dio, il Suo amore gratuito, la Sua smania di renderti uomo libero.

«Gèttati giù di qui e Dio interverrà in tuo favore» (Cfr. Lc 4,9.)

Tutti chiediamo  i favori di Dio, l’hanno fatto anche gli Apostoli, le folle che seguivano Gesù, eppure i miracoli non sono per accrescere la fede, non sono nemmeno necessari per credere: Gesù ha fatto prodigi, guarigioni, ma non è stato creduto; ha ridato la vita a Lazzaro, al figlio unico della madre vedova, alla bambina riconsegnata ai genitori ed è stato messo a morte.

La fede non si nutre di miracoli, ma di scoperta di Dio in noi, di speranza cristiana, di libertà conquistata ogni giorno e, soprattutto, dell’amore di Dio che, per mezzo di Cristo e dello Spirito, si riversa nel cuore dell’uomo.