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Quaresima

quaresima 2015(Franco Machì) – La quaresima si ripresenta ogni anno come il tempo favorevole dell’ascolto. Tempo sempre uguale a se stesso nello scorrere, negli appuntamenti che lo caratterizzano , eppure ogni volta completamente diverso, nuovo negli incontri che ci ripropone, nei percorsi che ci chiede di vivere, nei passaggi che ci chiede di fare con il cuore, prima che con il desiderio. E’ tempo di grazia, perché segnato dalla Grazia, è tempo di grazia che scegliamo di vivere non dentro il bozzolo delle nostre tradizioni o del nostro cammino solitario, ma insieme come Chiesa, per ascoltare la voce di Dio Padre, per raccogliere il suo invito a rientrare nelle profondità della nostra vita, per potere riconoscere la sua presenza. E’ tempo di grazia che siamo chiamati a vivere in modo nuovo, per poter ridare alle nostre scelte il primato di un amore capace di farsi dono.

Ascolto del canto: ( a scelta )

1 lettore: E’ tempo di libertà; è il tempo in cui sciogliere ogni catena, ogni forma di schiavitù, ogni legame che ci tiene ancorato solo alle cose della terra. E’ tempo in cui volgersi a te Signore, amico dell’uomo, per poter prendere da Te l’acqua che rigenera.

2 lettore: E’ tempo per potere riscoprire la vera dignità che ci hai donato e scoprire il sogno più grande che hai messo nel nostro cuore. E’ il tempo in cui svestirsi dell’uomo vecchio per lasciarsi rivestire dal nuovo. E’ tempo in cui ci chiami a stare con Te, per imparare da Te.

Tutti: E’ il tempo speciale della Grazia, Signore, in cui scoprire Te, ascoltare Te, accoglierti in quei frammenti di storia che ci toccheranno, cambiandoci, ci apriranno all’inatteso, ci permetteranno di scoprirti instancabilmente presente, nella Parola, nell’Eucarestia, nei fratelli e nella vita di ogni giorno.

Ascolto della Parola: “  Lascialo ancora quest’anno…” Luca 13,1-9 ( il fico sterile )

Tempo di meditazione silenziosa ( musica di sottofondo per la concentrazione)

  1. Agostino

La vera preghiera non è nella voce, ma nel cuore. Non sono le nostre parole, ma i nostri desideri a dar forza alle nostre suppliche. Se invochiamo con la bocca la vita eterna, senza desiderarla dal profondo del cuore, il nostro grido è un silenzio. Se senza parlare, noi la desideriamo dal profondo del cuore, il nostro silenzio è un grido.

PER IL VIAGGIO…

Ogni cammino che si rispetti è fatto di lunghi passi e di soste programmate, ma anche inattese.
Delle volte si parte con l’entusiasmo e l’ebbrezza di conoscere persone e luoghi nuovi, altre volte si ha il bisogno interiore, quasi fisico di partire, di staccare la spina, di mettere in pausa per un momento lo scorrere dei giorni!

Il cammino però non sempre è come ci aspettiamo, alle volte le energie impiegate e le speranze di vedere qualcosa di incantevole, che aiuti a vivere più intensamente la vita, vengono deluse…

Una cosa è certa: ogni viaggio – compreso quello della fede – può aiutarmi a vedere con occhi nuovi quello che vivo; ogni tappa ha il suo bivio, la sua scelta: andare avanti e seguire il desiderio del cuore oppure fermarsi a ciò che mi dice “non vale la pena”?

Scrivi brevemente

 Cos’è  per te la Quaresima ?

 Cosa  è per te il Silenzio ?

E la condivisione?

Preghiamo insieme:

1 Coro : Signore Gesù, anche noi siamo sempre tentati, nel deserto della nostra vita. Anche a noi si presenta il tentatore, prodigo di suggerimenti e di promesse. C’è però una cosa che non vuole e non può offrire:nelle sue parole non c’è traccia di amore.

2 Coro: Signore Gesù, tu non hai voluto un successo senza amore, un potere senza amore, un Dio senza amore. Tu hai creduto alla parola del Padre che con infinita tenerezza aveva detto:Tu sei il Figlio mio prediletto”. Fa’ che anche noi, nel cuore del nostro deserto,quando la nostra povertà di creature crede di riscattarsi dietro miraggi ingannevoli,possiamo sentire risuonare, come una sorgente di acqua viva, la voce del Padre:Io ti amo: abbi fiducia nel mio amore”. Ma la nostra fede è fragile, tu lo sai:come la bellezza di un fiore di campo, basta poco perché appassisca in noi.

Tutti : Chi mi farà riposare in Te, chi ti farà venire nel mio cuore a inebriarlo? Allora dimenticherei i miei mali, e il mio unico bene abbraccerei: Te. Cosa sei tu per me? Abbi misericordia, affinché io parli. E cosa sono io stesso per te, sì che tu mi comandi di amarti e ti adiri verso di me e minacci, se non ubbidisco, gravi sventure, quasi fosse una sventura lieve l’assenza stessa di amore per te? Oh, dimmi, per la tua misericordia, Signore Dio mio, cosa sei per me? Di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono. Dillo, che io l’oda. Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, Signore. Aprile e di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono. Rincorrendo questa voce io ti raggiungerò, e tu non celarmi il tuo volto. Che io muoia per non morire, per vederlo. (Confessioni I, 5, 5)

Canto: ( a scelta)

Meditazione guidata

“Per noi che corriamo distratti sulle corsie preferenziali di un cristianesimo (…) troppo poco coerente quali sono le frecce stradali che invitano a rallentare la corsa per imboccare l’unica carreggiata credibile, quella che conduce sulla vetta del Golgota? (…) Tre. Ma bisogna fare attenzione, perché si vedono appena.

La freccia dell’accoglienza. È una deviazione difficile, (…) ma che porta diritto al cuore del Crocifisso. Accogliere il fratello come un dono. Non come un rivale. (…) Un possibile concorrente da tenere sotto controllo perché non mi faccia le scarpe. Accogliere il fratello con tutti i suoi bagagli, compreso il bagaglio più difficile da far passare alla dogana del nostro egoismo. La sua carta d’identità! (…) Non (…) il prossimo senza nome, (…) o senza fisionomia. Ma (…) quello che abita di fronte a casa mia.

La freccia della riconciliazione. Ci indica il cavalcavia sul quale sono fermi a fare autostop i nostri nemici. E noi dobbiamo assolutamente frenare. (…) Per stringere la mano alla gente con cui abbiamo rotto il dialogo. Per porgere aiuto al prossimo col quale abbiamo categoricamente deciso di archiviare ogni tipo di rapporto. È sulla rampa del perdono che vengono collaudati (…) la nostra esistenza cristiana, (…) la pendenza del nostro egoismo, (…) la nostra fedeltà al mistero della croce”.

La freccia della comunione. Al golgota si va in corteo, come ci andò Gesù. Non da soli. Pregando, lottando, soffrendo con gli altri. (…) Per avanzare insieme. (…) Se no si rompe qualcosa (…). Il tessuto di una comunione che, una volta lacerata, richiederà tempi lunghi per pazienti ricuciture”.

 ( don Tonino Bello)

Preghiera conclusiva:

Nei pensieri confusi e travagliati,
una luce rischiara il cammino,
una sensazione avvolge l’esistenza,
una sicurezza sboccia nella terra arida d’amore”
Inventa la vita”
Non ti negare questa gioia,
non ti sottrarre a questo compito,
sfrutta questa possibilità.
Non aver paura
nulla e nessuno
ti potrà fermare,
se non te stesso.
Sii uno che dona,
senza riserve e senza limiti:
in un mondo al buio, dona luce,
in un mondo freddo, dona calore,
in un mondo grigio, dona colore,
in un mondo cattivo, dona speranza,
in un mondo triste, dona buon umore,
in un mondo chiuso dona apertura.
Perché sempre e ovunque,
chiunque tu incontri
possa essere investito dal tuo amore,
dal tuo volto, da te
che sei,
al di là di ciò che pensi di te,
una persona ricca di qualità in quantità.
E in un mondo arido…
le lacrime sono
la più bella espressione d’amore,
perché bagnano la terra secca
e la fanno diventare
terreno fecondo.
Fecondo d’amore.


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
PER LA QUARESIMA 2016

“Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 9,13)