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Pane quotidiano

Pane quotidiano

Messaggio di papa Francesco in occasione del Pre-Summit sul “Food System Summit 2021”

Eccellenze, Signore e Signori,

Saluto cordialmente quanti partecipano a questo importante incontro che mette nuovamente in evidenza come una delle nostre più grandi sfide attuali sia vincere la fame, l’insicurezza alimentare e la malnutrizione nell’era del Covid-19.

Questa pandemia ci ha posti di fronte alle ingiustizie sistemiche che minano la nostra unità come famiglia umana. I nostri fratelli e sorelle più poveri, e la Terra, la nostra Casa Comune che «protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei» [1], esigono un cambiamento radicale.

Sviluppiamo nuove tecnologie con le quali possiamo accrescere la capacità del pianeta di dare frutti, e tuttavia continuiamo a sfruttare la natura al punto di renderla sterile [2], ampliando così non solo i deserti esteriori ma anche i deserti spirituali interiori [3]. Produciamo alimenti sufficienti per tutte le persone, ma molte restano senza il loro pane quotidiano. Ciò «costituisce un vero scandalo» [4], un crimine che viola diritti umani fondamentali. Pertanto, è dovere di tutti estirpare questa ingiustizia [5] mediante azioni concrete e buone pratiche, e attraverso politiche locali e internazionali audaci.

In questa prospettiva, svolge un ruolo importante la trasformazione attenta e corretta dei sistemi alimentari, che deve far sì che siano capaci di aumentare la resilienza, rafforzare le economie locali, migliorare la nutrizione, ridurre lo spreco alimentare, offrire regimi alimentari sani e accessibili a tutti, essere ambientalmente sostenibili e rispettosi delle culture locali.

Se vogliamo garantire il diritto fondamentale a un livello di vita adeguato [6] e adempiere ai nostri impegni per raggiugere l’obiettivo Fame Zero [7], non basta produrre alimenti. Occorrono una nuova mentalità e un nuovo approccio integrale [8] e disegnare sistemi alimentari che proteggano la Terra e mantengano al centro la dignità della persona umana; che garantiscano sufficiente cibo a livello mondiale e promuovano il lavoro dignitoso a livello locale; e che alimentino il mondo oggi, senza compromettere il futuro.

È essenziale recuperare la centralità del settore rurale, dal quale dipende il soddisfacimento di molti bisogni umani fondamentali, ed è urgente che il settore “agropecuario” recuperi un ruolo prioritario nel processo di presa di decisioni politiche ed economiche, volte a delineare il quadro del processo di “re-inizio” post-pandemia che si sta costruendo. In questo processo i piccoli agricoltori e le famiglie di agricoltori devono essere considerati attori privilegiati. Le loro conoscenze tradizionali non devono essere trascurare né ignorate, mentre la loro partecipazione diretta consente loro di comprendere meglio le proprie priorità e necessità reali. È importante agevolare l’accesso dei piccoli agricoltori e dell’agricoltura familiare ai servizi necessari per la produzione, commercializzazione e uso delle risorse agricole. La famiglia è una componente essenziale dei sistemi alimentari, perché in famiglia «si impara a godere dei frutti della terra senza abusarne e si scoprono gli strumenti migliori per diffondere stili di vita rispettosi del bene personale e collettivo» [9]. Questo riconoscimento deve essere accompagnato da politiche e iniziative che soddisfino pienamente i bisogni delle donne rurali, promuovano l’occupazione delle giovani e migliorino il lavoro degli agricoltori nelle zone più povere e remote.

Siamo consapevoli che gli interessi economici individuali, chiusi e conflittuali — ma potenti — [10] c’impediscono di disegnare un sistema alimentare che risponda ai valori del Bene Comune, alla solidarietà e alla “cultura dell’incontro”. Se vogliamo mantenere un multilateralismo fecondo [11] è fondamentale un sistema alimentare basato sulla responsabilità, sulla giustizia, sulla pace e sull’unità della famiglia umana [12].

La crisi che stiamo attualmente affrontando è in realtà un’opportunità unica per avviare dialoghi autentici, audaci e coraggiosi [13], esaminando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto.

Nel corso di questa riunione abbiamo la responsabilità di realizzare il sogno di un mondo dove il pane, l’acqua, le medicine e il lavoro fluiscano in abbondanza e giungano prima ai più bisognosi. La Santa Sede e la Chiesa cattolica si metteranno al servizio di questo nobile fine, offrendo il loro contributo, unendo forze e volontà, azioni e sagge decisioni.

Chiedo a Dio che nessuno resti indietro, che ogni persona possa far fronte ai propri bisogni fondamentali. Che questo incontro per la rigenerazione di sistemi alimentari c’incoraggi a costruire una società pacifica e prospera e a piantare semi di pace che ci consentano un’autentica fratellanza [14].

Dal Vaticano, 26 luglio 2021
 

Francesco

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[1] Laudato si’ – Sulla cura della Casa Comune, n. 2.

[2] Cfr. Paolo VI, 1971, Octagesima adveniens,  n. 21.

[3] Benedetto XVI, 2005, Omelia per l’inizio del Ministero Petrino.

[4] Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, n. 189.

[5] Cfr. Messaggio per la sessione inaugurale della 40a  Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao).

[6] Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, 1948, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

[7] Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, 2015, Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

[8] Messaggio per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2019.

[9] Messaggio per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2019.

[10] Cfr. Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, nn. 1216294552.

[11] Cfr. Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, n. 174.

[12] Videomessaggio in occasione della 75a  Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (25 settembre 2020).

[13] Cfr. Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, nn. 201-203.

[14] Cfr. Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, n. 2.

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da L’Osservatore Romano, Anno CLXI n. 168, martedì 27 luglio 2021, pp. 2-3.