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Domenica delle palme

Domenica delle palme

Inizia con la Domenica delle Palme, la settimana più importante, fondamentale per noi cristiani. Le Palme ci introducono nel mistero dei misteri: Passione, Morte e Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, essenza della nostra fede e della storia tutta. Gesù entra a Gerusalemme, accolto in modo festoso, acclamato come Colui che viene a salvare, ma da lì a qualche giorno saranno le stesse persone a gridare a Pilato: “Crocifiggi, crocifiggi”.
Inizia con le Palme, la settimana che celebra un’unica liturgia e che si concluderà con la Pasqua di Resurrezione. In questa settimana il tempo si contrae, è come se si fermasse in un unico atto indivisibile: Passione, Morte e Risurrezione.
La liturgia della Settimana Santa aiuta i credenti a entrare nel mistero profondo della redenzione; accompagna, in ogni gesto e parola, a rivivere gli ultimi giorni di vita di Gesù: dall’ingresso nella città santa alla gloria della Sua Risurrezione, evento che rinnova uomini e cose, ottavo giorno della settimana; nuova ed eterna primavera per l’umanità.
E’ in questi giorni decisivi che i credenti sono chiamati a decidere da che parte stare: con se stessi o con l’Amore; con la morte nel cuore o con la gioia che trabocca; piegati nel proprio egoismo o accanto alle innumerevoli sofferenze ancora inflitte agli uomini presenti nel mondo.
“Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”: sarà proclamata oggi dagli “Amboni” di tutte le chiese. E in questa parola, “Passione”, riconosco ogni lacrima versata, tutto il dolore del mondo, ritrovo anche me stesso e vi riconosco ogni uomo. “Passione di nostro Signore…” e comprendo che nessuno è più solo nel suo dolore, che ogni sofferenza o malattia, se vissuta in Cristo, è più sopportabile. E scopro anche che, dalla croce, Dio ama senza misura o limiti, che Lui “ama non per scherzo” (cfr. scritti di Beata Angela da Foligno), che nulla è più concreto del suo amore e niente può fermare il Suo slancio verso l’uomo.
Ti vedo Gesù: pendi dalla croce, solo, tradito, abbandonato… Sono confuso, non sempre riesco a capire che il tuo dolore mi rivela tutto l’amore per l’uomo e continuo a chiedermi: Perché la croce?
Nessuna logica umana può giustificarla. Nessuna spiegazione può essere esaustiva. Certo, quella tua parola mi ritorna sempre in mente, “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13), ma in questo momento non mi basta. Provo ad allungare il mio sguardo, cerco di lasciarmi penetrare dal tuo amore e Tu continui a ripetermi che conosci un solo modo di amarmi: “Donarmi tutto a te, ogni giorno, sempre”. Prova anche tu a donarti ai fratelli, vedrai com’è bello”.

Don Gino Giuffrè