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LINEE PROGRAMMATICHE 2009 – 2010

Il tema 

“Fare storie. Impegnare futuro. Itinerari di speranza per l’oggi”

Il tema che il MIEAC sì è dato per il cammino 2009-10 punta ad unire due aspetti esistenziali fondamentali: l’esperienza e la speranza (che si incarna nell’impegno e nella partecipazione). Si tratta anche di due dimensioni tipicamente evangeliche. «Venite e vedete» è la risposta ricorrente di Gesù a chi vuol aderire al suo insegnamento. «Vieni e mettiti in gioco. Vieni e facciamo esperienza insieme di cosa significhi guardare la vita con gli occhi di Dio», potremmo tradurre così le parole di Cristo. E poi, il futuro, la speranza del Regno, l’impegno a cercare il piccolo granello di senape che germoglia e cresce nelle pieghe contraddittorie della storia. Seminare e coltivare speranza significa intervenire sul presente per aprirlo alla novità sconvolgente della Resurrezione e del Regno di Dio.
In tale prospettiva, i gruppi del MIEAC, in quest’anno associativo, sono chiamati a cogliere la forza coinvolgente dello sperimentare insieme fra educatori e fra generazioni. Inoltre, dovranno leggere con occhi evangelici il proprio territorio, la propria porzione di storia, di società e di comunità ecclesiale per cogliervi quale futuro vi si prepara e innestarvi progettualità e azioni educative che contribuiscano al germogliare di una comunità a misura di uomo e con un alto profilo etico e sociale.
Coniugando schematicamente il tema:
«Fare storie » vuol dire?
Non arrendersi al nichilismo, al «Non c’è nulla da fare».
Narrare il presente, cioè esplorarlo e saperlo raccontare per quel che è. Senza demonizzazioni o esaltazioni.
Coinvolgersi nel gioco dell’educazione. E’ un gioco a rischio perché si può rimanere invischiati e anche smarrirsi. Ma senza rischio non c’è educazione.
Cooperazione ed Empatia. Accoglienza dell’altro, a partire dall’ultimo.
Creare legami che siano progressivi, capaci di crescita e di rinnovamento/rinegoziazione. Legami fra le persone innanzitutto, ma anche con le cose e le situazioni. Legami capaci anche di sciogliersi una volta raggiunta la meta
Espansione e sviluppo. Fare storie per essere di più e meglio; per sperimentarsi e tirar fuori le energie e i sogni più belli che ognuno ha dentro di sé.
«Impegnare futuro » vuol dire…
Immaginare. Cioè, a partire dal presente avere una visione di quel che potrebbe essere. In termini evangelici è la prospettiva del Regno di Dio.
Sperare e camminare. Dare senso ai mille rivoli del tempo che passa. Guardare oltre l’orizzonte del presente per scorgere l’«altra riva». Trasformarsi, rinnovarsi
Uscire dalla genericità. Non basta un «nuovo» che avanza. Ciò che si attende e spera va ben definito e focalizzato, almeno nel desiderio, e poi deve plasmare scelte e atteggiamenti.
Trasformare. Mutare il reale in modo autentico, rischiando una meta. Azzardando percorsi, scelte coraggiose, imprese politiche (nel senso più alto del termine. Senza quel «falso movimento» che si ritrova in certi atteggiamenti (anche ecclesiali).

Gli strumenti  

Il progetto Educapolis ,integrato da tre nuovi percorsi (Adulti e giovani insieme, nella transizione verso l’età adulta – Culture fedi e identità giovanili – Educare alla corresponsabilità sociale), quale tentativo di risposta ai bisogni intercettati sul territorio.
Si tratta di raggiungere – attraverso il metodo della progettazione, dei microprogetti – insegnanti, genitori, animatori sociali, specialisti, giovani che si preparano alle professioni educative e sociali… anche molto oltre i confini ecclesiali, per condividere con loro segmenti di percorso, con la prospettiva comune dell’educazione intesa come umanizzazione, sviluppo integrale della persona, lucida conoscenza e competenza dei fenomeni sociali dei quali la costruzione della persona si nutre.

L’itinerario di spiritualità 

Una proposta di spiritualità laicale, a misura di educatore. Un forte radicamento biblico-evangelico, in cui far convergere rigore esegetico e rilettura spirituale dei testi sacri, per ridare vita, attualità, significato alle parole di Cristo, cogliendole a partire dal contesto originario e riascoltandole da dentro la condizione dell’uomo d’oggi.
Cinque schede bibliche, accompagnate da tre schemi di celebrazioni, uno per ogni tempo forte dell’anno liturgico – Avvento (Una vita illuminata.pdf) – Quaresima (Hai saziato la mia sete per sempre.pdf – Tempo pasquale (Un incontro che ti cambia la vita.pdf) – offriranno la possibilità di predisporre incontri comunitari di riflessione e di preghiera, a misura… di educatori.

La figura guida: Giuseppe Lazzati 

In un tempo in cui si fatica a trovare la bussola, a coniugare fede e vita, ad essere insieme e coerentemente cittadini delle “due città”, guardiamo a Lazzati come ad un uomo che con grande rigore ha cercato – in un periodo altrettanto difficile (internamento nei campi di concentramento, ricostruzione del secondo dopoguerra, scrittura della Costituzione…) – la “bussola”. 
L’ha cercata come uomo, da cristiano, da educatore. L’ha cercata chiedendosi che cosa volesse dire essere laici cristiani, come si potesse amare Dio e il mondo, come si potesse educare amando ed insieme orientando, come si potesse cercare la città di Dio costruendo quella dell’uomo…
 
Per approfondire la figura di Giuseppe Lazzati.pdf 
Un educatore di razza… Giuseppe Lazzati 
Giuseppe Lazzati laico esemplare