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LINEE PROGRAMMATICHE 2008 – 2009

 

“L’educazione, fattore di sviluppo… la scelta del prendersi cura”

Il tema 

L’educazione è fattore imprescindibile di sviluppo integrale tanto per la singola persona (dimensione esistenziale, affettiva, relazionale) quanto per la comunità e per la società (rapporti tra le persone, valori comuni, civile convivenza, solidarietà, giustizia, pace, libertà, partecipazione democratica, responsabilità…).

Da qui due sottolineature:  

– il contributo che deve venire dal mondo dell’educazione perchè ci sia sempre più questo sviluppo integrale (percorsi.. iniziative.. progetti educativi, cura delle nuove generazioni, adulti autenticamente educatori e testimoni) ;
– l’apporto che deve venire all’educazione dalla comunità (famiglia, scuola, chiesa) e della società (istituzioni, amministrazioni, politica, economia, cultura) perchè l’impegno educativo possa esprimersi in tutte le sue potenzialità e non venga ostacolato od addirittura vanificato da scelte, comportamenti, politiche, investimenti che vanno in tutt’altra direzione…..
La cura chiede messa in gioco di persone e di strutture, disponibilità ad un cambiamento radicale come singoli e come comunità. La cura chiede vicinanza, premura, discernimento, prevenienza, passione, competenza e capacità di attivare dinamiche di reale cambiamento. Chiede capacità di riconoscere ed agire su quei meccanismi politici, sociali, ecclesiali, che quotidianamente incidono in maniera sistematica, spesso misconosciuta o sottovalutata, sulla capacità e sulle possibilità degli adulti di incidere con l’azione educativa e sulla strutturazione della personalità delle giovani generazioni.
La “città”, in ognuna delle sue manifestazioni educa. Si pone come contesto di crescita o di perdita di sé. L’impegno educativo, pertanto, va strutturato con grande energia e determinazione, in maniera ellittica intorno a due fuochi: gli adulti che sono chiamati ad essere di per sé educatori (e, quindi, quei giovani che tendono già oggi ad assumersi responsabilità educative) e la comunità come possibile, feconda opportunità di sviluppo. Ascolto, dialogo, a volte denuncia, accompagnamento, costruzione di reti di collaborazione e cooperazione (con Istituzioni, associazioni, scuole…), tentativi di coerente individuazione di percorso.

Gli strumenti  

Il progetto Educapolis, integrato da tre nuovi percorsi (Adulti e giovani insieme, nella transizione verso l’età adulta – Culture fedi e identità giovanili – Educare alla corresponsabilità sociale), quale tentativo di risposta ai bisogni intercettati sul territorio.
Si tratta di raggiungere – attraverso il metodo della progettazione, dei microprogetti – insegnanti, genitori, animatori sociali, specialisti, giovani che si preparano alle professioni educative e sociali… anche molto oltre i confini ecclesiali, per condividere con loro segmenti di percorso, con la prospettiva comune dell’educazione intesa come umanizzazione, sviluppo integrale della persona, lucida conoscenza e competenza dei fenomeni sociali dei quali la costruzione della persona si nutre.

L’itinerario di spiritualità 

Una proposta di spiritualità laicale, a misura di educatore. Un forte radicamento biblico-evangelico, in cui far convergere rigore esegetico e rilettura spirituale dei testi sacri, per ridare vita, attualità, significato alle parole di Cristo, cogliendole a partire dal contesto originario e riascoltandole da dentro la condizione dell’uomo d’oggi.
Tre schede bibliche, accompagnate da altrettanti schemi di celebrazioni, uno per ogni tempo forte dell’anno liturgico, (Chiamati alla santità – Insieme per servire – Dallo scoraggiamento alla speranza) offriranno la possibilità di predisporre incontri comunitari di riflessione e di preghiera, a misura… di educatori.

La figura guida 

Anche quest’anno è Don Milani (v. Proposta Educativa n°2-2007), a significare un impegno straordinario per la scuolaalla luce delle scelte, dell’opera, della profezia di don Lorenzo: un progetto di uomo estremamente stimolante, un’idea di scuola e un modello di maestro che continuano ad interpellare gli insegnanti e denunciano le scelte politiche di oggi; una passione ed una razionalità che affascinano ancora chi pensa alla scuola come luogo della crescita, dello sviluppo, delle pari opportunità umane e sociali.